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Forniture di materie prime, le catene sono sotto pressione a causa del Covid

L’impatto della pandemia sul sistema economico si sta rivelando molto più profondo di quanto sembra. E soprattutto agisce su diversi livelli. Ne sa qualcosa il mercato delle materie prime, che ha dovuto fare i conti con una serie di problemi legati – oltre che ai prezzi – anche alle catene di forniture.

Lo stravolgimento delle catene di forniture

Si pensi per un attimo al problema dei trasporti merci. Con le misure di lockdown adottate in tutto il mondo, le forniture di metalli industriali si è bruscamente interrotta. Molte imprese hanno dovuto così ridisegnare le proprie catene di approvigionamento, dirottandole nuovamente verso il territorio nazionale. Ma questo spesso ha provocato costi maggiori e comunque problemi ulteriori.

Costi alle stelle

Non è andata meglio comunque dopo che è stata superata la fase acuta, quando c’è stata la ripresa dei trasporti e sono state parzialmente riavviate le catene di forniture. Secondo un calcolo del Financial Times, il costo della spedizione di merci dalla Cina all’Europa è più che quadruplicato nelle ultime otto settimane, con un Demarker indicator che è schizzato alle stelle. I costi hanno raggiunto livelli record a causa della carenza di container vuoti che interrompe il commercio globale.

Per dare un’idea, la spedizione di un container di 40 piedi dall’Asia al nord Europa è passato da circa $ 2.000 a novembre, a oltre $ 9.000.
Gli incrementi più pesanti sono sulle rotte dalla Cina alla costa occidentale degli Stati Uniti e al Nord Europa. Rincari più contenuti (ma comunque multipli del prezzo di prima), sono per le spedizioni con altre origini asiatiche.

Destinazioni ingolfate

Un altro problema riguarda però le destinazioni. Infatti la pressione sui porti è in continuo aumento. Ad esempio, la NRF americana stima che i volumi dei container nei porti statunitensi a marzo aumenteranno del 41% rispetto a un anno fa. Se si considera che nel frattempo la capacità dei porti è ridotta a causa della carenza di lavoratori, si preannuncia una spaventosa congestione portuale, con inevitabili ordini stop che prima o poi verranno imposti.

Una possibile soluzione ai problemi delle catene di forniture avrebbe potuto essere il trasporto aereo. Ma siccome il traffico passeggeri internazionale si è quasi azzerato, sono rimasti a terra molte flotte che avrebbero trasportato (assieme ai passeggeri) anche una parte del carico più leggero. Di conseguenza, i servizi di corriere in particolare sono stati decimati.