INTRAMONTABILE ‘REGNA’ SULLA TERRA ROSSA DI NAPOLI
VINCENTE PER OLTRE 5 ORE DI TENNIS,
SUPERA I ‘KILLER POINT AVVERSARI SFRUTTANDO AL MEGLIO I SUOI
‘DROP- SHOT’ : GRANDE PASSIONE, AMORE E CLASSE PER QUESTO SPORT
Sono state giornate ricche di sole e di gran sport per il Tennis Napoletano al Rodeo Nazionale in terra battuta in uno dei quartieri più ambiti di Napoli, Fuorigrotta, la terra rossa circondata da Soccavo e Pianura dove ha visto partecipare i più attivi agonisti di tennis. Tra le principali sorprese della competizione è stata la presenza di Gianluca Regna,il quale nei giorni precedenti impossibilitato al torneo in capitale per influenza ed affaticamento muscolare. Regna arriva nel quartiere scherzoso confidandoci di partecipare senza pretese viste le suo non ottimali condizioni, trova un campo nuovo, molta umidità e con dei rimballi a sfavore, sfortunatamente Gianluca al primo set è in svantaggio ed alle prese con il nuovo regolamento dei vantaggi del Rodeo, il cosiddetto ‘Killer Point’, un regolamento alquanto antipatico, diverso dal cosiddetto ‘Open Nazionale’.
Gianluca resta fiducioso e paziente, adattandosi alle condizioni del campo, ma alzando anche il livello del suo tennis vista la bravura dell’avversario, incredibilmente porta il killer point dalla sua parte rimontando i primi due set senza rinunciare a nessun colpo, avrebbe vinto anche la seconda partita in rimonta e decide di continuare la competizione andata già ben oltre le 4 ore di gioco. Abbiamo assistito a degli scambi lunghissimi dove Regna domina gran parte delle ultime due partite acquistando fiducia e coraggio nei propri mezzi seppur molto stanco, quindi uscendo spesso vincente al killer point e dove è venuta fuori tutta la sua esperienza, abbiamo assistito ai suoi colpi molto precisi del suo alto palmares tecnico, gli avversari sarebbero disorientati perchè Gianluca affidadosi al suo drup-shot soprattutto nelle situazioni più stancanti e difficili, stanco ma coraggioso e tentato con tutte le risorse, ci sono stati anche pochi attimi di paura per una sua caduta il quale un pò infortunato decide di continuare provando a vincere la terza partita con un avversario di categoria superiore, alcuni organizzatori gli hanno consigliato di sospendere o fare il cambio telaio per una lesione visibile alle corde.
Il tennista si lascia andare ad uno sfogo di rabbia per le condizioni del campo e per la stanchezza fisica dopo lunghissimi scambi e molti recuperi in rete già da circa 5 ore di gioco, prosegue aumentando la qualità di gioco e provando le ultime sue risorse a disposizione tentando tutti i colpi possibili, Gianluca vince la terza partita portando dalla sua parte un ulteriore rimonta al terzo set vincendo al ‘killer point.
Alcuni membri dello staff si avvicinano per farlo sedere e si complimentano per aver visto dei punti bellissimi ma anche incoraggiandolo a non mollare. Nel nostro quartiere abbiamo assistito ad una bella giornata non solo di tennis ma ad una dura prova e battaglia in terra rossa grazie a Gianluca il quale ha resistito vincendo per oltre 5 ore consecutive senza nessuna pausa . Le cose che sono rimaste impresse alla fine di queste partite sono state il modo in cui Gianluca le ha vinte, nonostante le difficoltà e imprevisti riscontrati in questa competizione, lo fa nel migliore dei modi, una triplice vittoria dove ha lasciato ai killer point finali tre punti, uno più bello dell’altro, il cosiddetto rovescio effetto una mano lungo linea al primo match, un imprendibile ‘drop shot’ la cosiddetta palla corta di rovescio in una posizione imprendibile di campo che disorienta l’avversario e si ferma sul nastro al secondo match, alla fine del terzo match una gran voleè di dritto in lungolinea, potente, allo stesso tempo preciso e rischioso ma che spiazza l’avversario.
Alcuni avversari hanno applaudito Gianluca, hanno rammentato lui della sua resistenza, coraggio e tanta qualità dopo 5 ore interminabili di gioco, alcuni conoscenti non sono meravigliati per i suoi punti bellissimi, ma per la sua grinta di vincere. A noi oggi sembra che lui abbia ritrovato cattiveria agonistica interiore sia per la voglia che per i suoi sfoghi anche durante gli errori, siamo contenti della sua esperienza che lascia anche nei nostri quartieri, gli organizzatori invitano Gianluca ad un buon riposo fisico ed ironicamente di poter giocare anche i giorni seguenti sicuri che lui non abbia terminato tutte le risorse a disposizione.
Gianluca solo con le ultime partite accumula circa 150 punti e raggiunge già le seminifinali del proprio tabellone, ormai constatiamo che le sue partecipazioni non avvengono per puro allenamento e continuità ma che voglia vincere e riprendersi le posizioni spettanti, questi giorni abbiamo visto Regna molto concentrato, silenzioso e nuovamente sicuro dei propri mezzi, fiducioso di aver possibilità di ottimi risultati contro qualsiasi avversario. A fine torneo ci siamo salutati con Gianluca e augurato lui di rivederci al prossimo appuntamento, ma gli abbiamo anche chiesto per come lo vediamo dall’esterno di quanto bene volesse al tennis tanto da esprimersi sempre bene e corretto in campo, da nativi Napoletani siamo colpiti dalle sue risposte, sembrano davvero dette con il cuore di questa terra, ricordiamo bene che l’altro giorno Gianluca andando via emozionato e sorridende dice le seguenti parole::
So’ sicuro che se sto bene verrò, certo che si,“ragazzi il tennis per me è una parte fondamentale della mia vita,sin da quando ho misurato l’impugnatura di una racchetta tra le mia dita per la prima volta, ho scoperto un mondo fatto di sfide e dedizione, è stata la componente di questo puzzle, ogni partita è un’opportunità di migliorarsi, confrontarsi e trovare quella connessione tra corpo e mente, come una nave che naviga nel proprio mare. Amo le sensazioni che provo sul campo, le mie idee le trasmetto sul campo, a quanto pare mi riesce bene, la concentrazione e l’adrenalina che accompagnano ogni punto, chapeau! Il tennis mi ha insegnato disciplina e resilienza, valori che porto da sempre con me anche fuori dal campo. La connessione che ho con la mia racchetta è come parlarci, confidarsi e fidarsi allo stesso tempo, dico anche ai ragazzi a scuola di avere comuniczione, dialogo, di esternare le proprie sensazioni ed emozioni, non tenerle dentro, soprattutto per questo, in questo sport le trasmetto al meglio sul campo perchè le emozioni non si possono trattenerle dentro, il dialogo è indispensabile vuoi che sia con una persona o con una racchetta di gioco ma è importante, l’importante è provarci .Oggi ho avuto anche un popolo caldo intorno e un buon ambiente, oggi per me è stata come un’impresa, ma già sto pensando alla prossima se Dio vorrà”.
Che dire, alla prossima, grazie per quest’altra opportunità.
8 febbraio 2025
La redazione