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Capannoni mobili senza concessione edilizia: come si realizzano?

Attese lunghe e snervanti: è questo quello che si prova quando si decide di adottare una nuova copertura per la propria attività.
L’aspetto burocratico è senza dubbio una grana nel quale gli imprenditori non vorrebbero imbattersi. A risolvere i loro problemi ci sono alcune soluzioni che identifichiamo con il nome di “capannoni mobili senza concessione edilizia”.
Cosa sono? Quali sono i vantaggi? Scopriamoli subito.

Capannoni mobili in pvc con una burocrazia snella

La burocrazia agevolata è il sogno di ognuno di noi. La giurisprudenza si è pronunciata diverse volte su questo argomento arrivando alla conclusione che non c’è bisogno del permesso di costruire per i capannoni mobili in pvc.
La soluzione che include la costruzione di una struttura in muratura, invece, è ricca di aspetti burocratici. L’approvazione di determinate pratiche preclude l’inizio dei lavori; una volta superato questo step si trasforma in “proposta di provvedimento” che potrebbe prolungare l’iter approvativo nel caso di integrazioni o modifiche della documentazione: la procedura potrebbe ricevere svolte alquanto indesiderate.
Torniamo, invece, ai capannoni mobili in pvc: cosa viene richiesto per dare il via all’implementazione di queste strutture?

Dichiarazione senza troppi impegni: S.C.I.A.

La normativa richiede una dichiarazione con effetti immediati che permette alle aziende di avviare la costruzione: la S.C.I.A.
Letteralmente è la Segnalazione Certificata di Inizio Attività e permette di cominciare senza l’attesa dei controlli o dell’ok da parte degli enti comunali.
Si tratta di una vera e propria dichiarazione che viene fatta dall’imprenditore con lo scopo di permettere alle imprese di costruzioni di non rimanere in attesa.
Può capitare, però, che la dichiarazione non sia sufficiente o contenga delle irregolarità; l’amministrazione comunale ha tempo 60 giorni dalla presentazione della S.C.I.A. per inviare una comunicazione nel quale vengono richiesti ulteriori documenti o determinate precisazioni. Questo non vuol dire necessariamente bloccare i lavori ma, nel peggiore dei casi, può includere uno stop di alcuni giorni.

Presentazione della D.I.A.

Sono pochi i casi nel quale la S.C.I.A. non risulti sufficiente: stiamo parlando di vincoli paesaggistici o per via delle dimensioni che vengono modificate in maniera significativa.
In questi casi è richiesta la presentazione della D.I.A., ossia Denuncia di Inizio Attività Edilizia.
La D.I.A. richiede un passaggio obbligatorio allo sportello unico per l’edilizia del proprio comune.
I prezzi dei capannoni rimangono comunque molto bassi e l’inizio dell’implementazione può avvenire comunque in tempi brevi.
E’ richiesta, infatti, un’attesa di 30 giorni che non esclude però la continuazione dei lavori.
A conclusione, possiamo includere il discorso IMU sui capannoni: nella maggior parte dei casi, i capannoni mobili in pvc rientrano nelle categorie C e D, ossia quelle che comprendono usi commerciali o di deposito.

Le novità di settembre 2019

L’ultima novità arriva dalla Corte di Cassazione penale che nella sentenza n. 38473/2019 depositata il 18 settembre 2019 ha dichiarato:

“Sono opere edilizie realizzabili in regime di attività edilizia libera, senza necessità del preventivo rilascio del permesso di costruire, solo quando sono funzionali a soddisfare esigenze contingenti e temporanee e destinate ad essere immediatamente rimosse entro un termine non superiore ai novanta giorni”

I capannoni in pvc su ruote sono quindi soggetti a concessione edilizia se non vengono rimossi entro 90 giorni. Per essere sicuri di non ricevere brutte sorprese future, si consiglia quindi di rivolgersi sempre all’ufficio comunale di competenza, prima di partire con i lavori.

Nonostante le ultime novità, le coperture in pvc offrono comunque un risparmio di tempo oltre che di denaro e non possono che far gola alle tante aziende italiane dedite ai settori industriali. I capannoni mobili senza concessione edilizia sono quindi la soluzione migliore per evitare gli iter burocratici prolungati e pieni di ostacoli che ricevono invece i prefabbricati in muratura.

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