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E se la coppia entra in crisi: la terapia di coppia

La coppia è un sistema formato da due individui che si scelgono, creano un legame affettivo profondo e fondano il loro rapporto sulla base di regole implicite ed esplicite, il cosiddetto “contratto implicito”.

Quando nasce una fase di crisi tra i membri della coppia può avvenire che essi chiedano il consulto di uno psicoterapeuta esperto in dinamiche relazionali. Le motivazioni possono essere molteplici.

  • Un primo motivo della crisi di coppia può essere dovuto al mancato svincolo di uno dei due partner dalla propria famiglia d’origine. Spesso le dinamiche tipiche e apprese nella propria famiglia, minacciano il rapporto di coppia. Questo avviene, in particolare, quando il partner non si è differenziato rispetto alle vecchie dinamiche e permane nel ruolo di figlio, impedendo, quindi, lo sviluppo di una relazione di coppia sana e matura. Uno degli obiettivi della terapia, in questo caso, può essere quello di portare a termine il processo di separazione-individuazione rispetto ai propri genitori, costruendo una relazione nuova, che pone le fondamenta su due individui.
  • Un’altra motivazione risiede nelle difficoltà di comunicazione: i partner si rifugiano nel silenzio, lasciando lo spazio alle incomprensioni. Questo avviene quando ci si aspetta che l’altro sia in grado di soddisfare i propri bisogni espressi, ma soprattutto quelli impliciti. Una volta che questa aspettativa viene tradita, sono tanti i sentimenti che si possono provare, in particolare rabbia e frustrazione, poiché si diviene consapevoli che l’altro partner non ci conosce così profondamente come si immaginava. Nella stanza di terapia, si possono sperimentare nuove modalità comunicative, allenando la capacità di ascolto, affinché sia possibile comprendere il punto di vista del partner.
  • Ogni individuo, nel momento in cui sceglie il proprio partner, segue dei bisogni personali di cura, accudimento, ma anche accoglienza dell’altro. Nel momento della scelta del partner molte persone si focalizzano sulla sua diversità dai propri genitori, per poi rendersi conto, successivamente, di quanto esso riporti a galla le stesse criticità presenti nel proprio sistema familiare. Con la formazione della coppia, si sviluppano anche dei contratti impliciti tra i partner rispetto alla capacità di fornire risposta alla necessità di dare e di ricevere l’accudimento atteso e promesso. Se il contratto di coppia viene violato, può svilupparsi una crisi di coppia. Infatti, nei momenti in cui la coppia sperimenta delle difficoltà, la richiesta che ogni partner si pone è quella di soddisfare i bisogni a cui i propri genitori non hanno saputo rispondere.
  • Quando uno dei due partner mette in atto un’evoluzione e una crescita individuale, si può sviluppare un turbamento nel rapporto di coppia, poiché questa maturazione può essere vista come qualcosa di inatteso e pericoloso per il proseguimento della relazione stessa. Questo squilibrio di potere nella relazione può portare a un senso di insoddisfazione, fatica, calo del desiderio sessuale. Una caratteristica fondamentale per il buon funzionamento della coppia è l’adattabilità, ovvero la capacità di mantenere l’equilibrio di una struttura stabile e, allo stesso tempo, flessibile rispetto ai cambiamenti della vita. Pertanto, per rinforzare l’equilibrio necessario, è importante che la coppia stabilisca delle regole chiare, che possono essere rinegoziate e cambiate.
  • La crisi all’interno della coppia può generarsi anche nel momento in cui si verificano degli eventi paranormativi nel ciclo vitale dell’individuo e familiare, come ad esempio malattie gravi, perdita del lavoro, tracollo finanziario, disordini nell’organizzazione familiare.

Molte coppie entrano in crisi, ma quando arrivano a chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta della coppia è importante valutare se ci sono i presupposti per intraprendere una terapia di coppia. In primo luogo, è necessaria la presenza di un legame tra i due partner, qualcosa che, nonostante le difficoltà li tenga uniti. In secondo luogo, il terapeuta deve verificare che ci sia da parte di entrambi l’intenzione di stare insieme e proseguire verso il miglioramento della relazione. Infine, è fondamentale giungere ad una motivazione comune sulla base della quale impostare tutto il percorso terapeutico, al fine di raggiungere un obiettivo condiviso da entrambi i partner. Solo dopo aver verificato la presenza di queste condizioni di base, in una prima fase di consulenza, è possibile proseguire con il percorso di terapia di coppia.

In qualsiasi stadio del ciclo vitale si trovi la coppia, può essere aiutata dallo psicoterapeuta per riesaminare il “quid pro quo” coniugale, per rendere più esplicite le regole che ogni membro della coppia desidera, al fine di ritrovare un equilibrio più funzionale alla relazione di coppia. Soprattutto durante le fasi di transizione da una fase del ciclo vitale ad un’altra (come ad esempio, il momento di transizione alla genitorialità; lo svincolo dei figli dalla famiglia d’origine) la coppia e la famiglia hanno bisogno di riorganizzarsi in risposta ai cambiamenti fisiologici che si verificano in questi momenti critici, pertanto, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta possono essere supportati nel costruire nuove abilità interattive, nello sviluppo di nuove competenze e nella ricontrattazione delle regole relazionali fino ad allora seguite. Ogni fase di crisi può essere un’opportunità di cambiamento verso dinamiche relazionali più funzionali per la coppia e la famiglia.

Bibliografia

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FRAMO, J. L., Terapia intergenerazionale, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996.

MALAGOLI TOGLIATTI, M., ANGRISANI, P., BARONE, M., La psicoterapia con la coppia, Franco Angeli, Milano, 2000.

SELVINI PALAZZOLI, M., CIRILLO, S., SELVINI, M., SORRENTINO, A.M., I giochi psicotici nella famiglia, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1988.

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