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Mercati privati e Covid: tech e biotech volavano anche prima della pandemia

Nel corso degli ultimi mesi abbiamo visto il mondo delle imprese spaccarsi in due. Da un lato c’è la quasi totalità delle aziende, che ha subito un contraccolpo fortissimo dalla pandemia ed è entrato in uno stato di crisi. Dall’altro c’è un ristretto numero di imprese che ha acquisito quote sui mercati privati proprio grazie ai lockdown.

Covid e aziende sui mercati privati

In questo secondo gruppo ci sono quelle imprese definite “stay home“. Nel senso cioè che hanno beneficiato delle restrizioni agli spostamenti imposte dai Governi di tutto il mondo. Ma ci sono anche quelle del settore salute e biotecnologia, sollecitate in misura massiccia per via dell’aumento di richieste di cure e dalla ricerca di un vaccino efficace.

La situazione di crisi pandemica ha tuttavia alterato la view su questi settori dei mercati privati. Infatti anche se la crisi sanitaria ha dato loro una spinta, l’interesse dei mercati privati Usa era pre-esistente al Covid. Il focus dei mercati non è quindi nato con l’emergenza, ma affonda le radici indietro nel tempo.

Biotech in crescita da un decennio

Gli investimenti nella biotecnologia e nel pharma, ad esempio, sono più che triplicati nell’ultimo decennio. Se nel 2009 ammontavano a 5 miliardi di dollari, lo scorso anno (quindi prima del Covid) avevano raggiunto i 17 miliardi. L’intero universo healthcare è stato quindi estremamente vivace negli ultimi anni. E prima della pandemia, non c’erano all’orizzonte figure di inversione del trend, il che significa che la crescita sarebbe andata avanti comunque.

Peraltro se l’intero settore correva, alcuni suoi sotto-segmenti addirittura volavano. E’ il caso real estate specializzato nella costruzione di laboratori all’avanguardia, dove gli investimenti annui sono cresciuti al ritmo di 6,5 miliardi di dollari nell’ultimo quinquennio.

I colossi tech tirano le Borse

Ma anche i mercati della tecnologia non se la passavano male. I colossi del settore – che sono anche tra le aziende più famose al mondo – hanno fatto da traino alla lunga corsa dell’economia – specie USA – e hanno tirato la volata dei listini azionari (basti pensare al Nasdaq).

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