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Restyling sito web? Errori comuni da evitare

Per prevedere una grafica per il proprio sito web sempre aggiornato e gradevole per gli utenti, risulta utile, di tanto in tanto, ridisegnare il proprio sito web; in questo articolo scopriremo come evitare gli errori più comuni e consigli utili.

La ri-progettazione di un sito Web, che sia di proprietà o di un cliente, rappresenta una parte essenziale del marketing al giorno d’oggi. Questo aspetto è fondamentale perché la tecnologia, le tendenze e le aspettative degli utenti si evolvono nel tempo e, se si vuole tenere il ritmo, bisogna restare al passo con questi cambiamenti.

Ma questa incombenza, anche se essenziale, può presentare anche dei rischi dalla prospettiva SEO, poiché numerose operazioni possono andare male, con il rischio che i motori di ricerca non visualizzino correttamente il sito e non lo valutino più come fonte autorevole, anche a causa di eventuali sanzioni.

Questo ovviamente è da evitare e per questo esporremo di seguito alcuni degli errori più comuni nel web design che possono danneggiare il SEO di un sito web; è bene conoscere i potenziali rischi così da evitare più facilmente gli errori che possono riflettersi negativamente sul traffico organico in entrata.

Scansione ed indicizzazione
Gli addetti ai lavori possono gestire la fase di sviluppo con approcci diretti, c’è chi imposta la nuova veste in una sotto-cartella del dominio, chi usa un apposito dominio per lo lavorare sul design e chi addirittura mette in atto pratiche per rendere segreto il proprio progetto in via di sviluppo.

L’ultimo casa potrebbe sembrare eccessivo ma non è proprio così, in quanto i motori di ricerca tendono a seguire qualsiasi link ed a indicizzare ogni contenuto che trova sul web, a volte anche se è presente il parametro ‘noindex’ che specifica di non farlo. Questo rappresenta un problema perché in questo modo vengono indicizzate due versioni diverse dello stesso sito web, con problemi di contenuti duplicati e collegamenti errati; dunque ciò è assolutamente da evitare.

Questo è il motivo per cui molti cercano di tenere ‘segreto’ il più possibile il proprio progetto così da ridurre i rischi di indicizzazione indesiderata da parte dei motori di ricerca, intraprendendo tutte le azioni necessarie a tal fine.

Il primo passo è utilizzare un URL pulito che non è mai stato utilizzato in precedenza per un sito web, ciò assicura che non vi siano collegamenti che puntano ad esso; inoltre bisogna impedire l’accesso ai motori mediante le indicazioni contenute nel robots.txt ed impostare una pagina indice vuota così che le altre cartelle del dominio non siano visibili. In alcuni casi si può addirittura decidere di impostare una protezione tramite password, per essere sicuri sotto ogni punto di vista.

Nello stesso dominio utilizzato come test sarà possibile installare una cartella per ogni singolo sito web in fase di sviluppo. É consigliato denominare ogni cartella con parole incomplete o prive di significato logico così da rendere maggiormente improbabile la possibilità di trovare gli indirizzi in maniera casuale. WordPress verrà installato in queste cartelle e si dovranno prevedere le dovute configurazioni per bloccare l’accesso e la scansione da parte dei bot.

Cambiare i nomi delle immagini su pagine ben posizionate
Questo aspetto rappresenta spesso un problema, in quanto quando una pagina web è ben posizionata, cambiare il nome di un’immagine presente all’interno di essa può causare una perdita di ranking, specialmente se il web designer non è abbastanza esperto.

Questo problema si verifica molto comunemente, in particolare quando un cliente assume un web designer che non possiede i rudimenti SEO da adoperare per il restyling di un sito web già ben posizionato. Un errore comune è quello di sostituire, durante il processo di restyling, le precedenti immagini con altre, ma venendo a mancare dell’esperienza appropriata in merito, sbagliano a denominare le immagini stesse con nomi che non assumono alcun valore SEO (per esempio image1.jpg).

Questo comporta la modifica negativa di una pagina già perfettamente armonizzata e posizionata, con il rischio di riconsiderazione al ribasso da parte dei motori di ricerca.

Eliminazione o modifica di indirizzi senza re-indirizzamenti
Durante una ri-progettazione, alcune pagine potranno non essere più necessarie; in questa eventualità i web designer meno esperti procederanno cancellandole semplicemente. Altre pagine invece possono necessitare di essere spostate o rinominate, con modifica degli URL; in questi casi i web designer inesperti cambiano questi URL spesso e senza la dovuta cautela per evitare penalizzazioni.

Si tratta di un grosso errore perché alcune di queste pagine potrebbero essere ben posizionate e ricevere dei link in entrata che puntano ad essi e portano traffico spontaneo.

Ovviamente quando una pagina con link in entrata viene eliminata si perde anche tutto il valore SEO ad essa associata ed in alcuni casi ciò comporta una drastica perdita di posizionamento.

Ma il problema diventa ancora più grave dal punto di vista dell’usabilità in quanto se l’utente clicca su quei link si troverà di fronte ad una pagina di errore 404. Questo determina un’assenza di utilità della stessa e fornisce all’utente soltanto un’esperienza negativa, un fattore che viene considerato notevolmente anche da Google che la considera tra i parametri relativi al posizionamento.

Il processo corretto provvede che prima di cancellare le pagine è bene reindirizzarle verso la pagina presente sul sito dal contenuto più pertinente; allo stesso modo quando si spostano o si effettuano delle modifiche agli indirizzi delle pagine bisogna prevedere il reindirizzamento il vecchio URL a quello nuovo.

In entrambi i casi generalmente si può utilizzare il ‘redirect 301’. Tramite questo codice si indica ai motori di ricerca che la vecchia pagina è stata spostata definitivamente nella nuova posizione, è buona pratica anche aggiungere il codice appropriato nel file .htaccess presente nello spazio hosting. Se non si visualizza il file .htaccess sul proprio server, potrebbe essere necessario regolare le impostazioni del programma FTP in modo da visualizzare i file nascosti. Un numero ridotto di piattaforme di hosting potrebbero utilizzare dei metodi diversi per svolgere questa modifica e pertanto, in questi casi, è bene interfacciarsi con l’assistenza per maggiori chiarimenti in merito.

Non eseguire una ricerca per indicizzazione completa dopo la migrazione da e verso l’ambiente di sviluppo
Indipendentemente dal metodo utilizzato per la migrazione, è comune riscontrare degli errori. Per questo di solito si esegue prima una migrazione di ‘test’ del sito Web all’interno del dominio di prova e soltanto dopo, quando si mettono a punto le correzioni e si certifica il perfetto funzionamento, si effettua la migrazione vera e propria sul sito web principale.

Ciò che capita molto comunemente è di ritrovarsi con dei link che puntano ad URL sbagliati. spesso è il collegamento all’interno del contenuto che punta all’indirizzo sbagliato, frequentemente anche ad URL relativi al dominio di test usato per lo sviluppo. Questo è solo un esempio di ciò che può accadere comunemente; spesso si verificano problemi con i link che puntano ai vari collegamenti del sito web come ad esempio immagine, JavaScript, CSS, etc.

Per fortuna è molto semplice porre rimedio a questi errori usando uno strumento come Screaming Frog, che può utilizzato da desktop o mediante uno stumento cloud come SEMrush che è utile a scansionare tutti i link presenti nel sito web oggetto d’attenzione; sono inclusi anche i collegamenti testuali visibili da front-end ed i link verso i file immagine, JavaScript e CSS nascosti nell’HTML di un sito internet.

É bene controllare tutti i link una volta terminata la migrazione del nuovo sito web nel server live perché tutti i link che puntano al sito test appariranno come link esterni, anche quelli che sono interni e per questo si dovranno apportare le dovute correzioni. Questo passaggio è di fondamentale importanza per prevenire ed evitare errori macroscopici e le relative conseguenze negative.

Controllo della corretta funzionalità
Una volta che un sito Web è stato migrato sul server definitivo bisogna fare molto più che guardare superficialmente le pagine ed i loro contenuti per sapere se è tutto apposto; bisogna infatti verificare approfonditamente e verificare che tutto funzioni in modo corretto.

Questo prevede la revisioni di moduli di contatto, funzioni dell’e-commerce, funzioni di ricerca, strumenti interattivi, player multimediali, codici di verifica Analytics e di Google Search Console / Bing Webmaster Tools, corretto tracciamento dei pixel, presenza di annunci dinamici, etc.

Impossibilità di riconfigurazione WordPress e relativi plug-in dopo la migrazione
In precedenza abbiamo parlato dell’importanza di ‘nascondere’ l’ambiente di sviluppo dai i crawler dei motori di ricerca; questo aspetto assume ancora maggiore valenza dopo l’effettiva migrazione del sito all’indirizzo definitivo visibile sul web. Questo però non risulta sempre così semplice e può avere un’impatto molto negativo, tuttavia è un errore abbastanza comune.

É infatti facile dopo aver migrato il sito web sul server dimenticarsi, ad esempio, di deselezionare la casella in Yoast SEO che indicava ai motori di ricerca di non scansionare ed indicizzare il sito di prova; questa distrazione, specialmente se prolungata nel tempo, può causare una forte penalizzazione da parte di Google. Si deve porre rimedio appena ci si rende conto dell’errore commesso, sperando che il motore di ricerca rivaluti il sito e lo indicizzi nuovamente.

Vista la gravità delle penalizzazioni a cui si rischia di andare incontro diventa fondamentale verificare minuziosamente la configurazione di WordPress e dei plugin installati che possano influenzare l’indicizzazione ed il posizionamento sui motori di ricerca. I plugin oggetto d’interesse saranno quindi quelli a tema SEO, redirect, sitemaps, cache, etc.

Attenzione ai dettagli
Nessuno degli errori elencati in precedenza sono particolarmente complicati o risultano difficili da evitare. Bisogna semplicemente essere consapevoli della loro presenza e della facilità in si può incappare in essi; per questo si deve prevedere un piano ordinato che elenca le azioni da intraprendere per evitarli e prestando la massima attenzione ai dettagli. Se invece ci si affida ad un professionista è bene verificare le sue referenze e preferire sempre una figura che goda di maggiore esperienza e che non sottovaluti il suo lavoro, minimizzando i rischi di trovarsi a porre rimedio ad errori dovuti alla superficialità.

 

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